Fidelizzare il cliente con un packaging in latta

latte loison panettone e biscotti studiobluart castelfranco veneto

Le latte costituiscono oggetti di grande fascino: da sempre impiegate nelle drogherie per custodire spezie, farina, latte, zucchero, biscotti e caffè, conservano ancora oggi uno charme tipicamente retrò.

Nel caso state pensando ad un packaging diverso, questa può essere un’idea innovativa per creare un rapporto di fiducia col consumatore.

Grazie al fai da te ed al riciclo creativo le latte potranno infatti godere di una seconda vita con lo scopo di tornare utili nel mantenere in ordine i vari ambienti della casa del consumatore, facendo al contempo bella mostra di sé su mensole e scaffali.

Sono molteplici gli utilizzi delle scatole di latta: nella stanza degli hobby sono utili per organizzare i materiali creativi; nel guardaroba possono essere utilizzate per riporre gioielli e cinture; in cucina sono perfette per tenere in ordine le formine dei biscotti, ma anche per conservare bustine di e tisane; mentre nella cameretta dei bambini possono trasformarsi in fantastici contenitori dove riporre i giochi più piccoli. Ecco perché venditori di classici biscotti al burro danesi, latte in polvere per bambini, caffè, sardine e via dicendo spesso optano per questa soluzione.

Oltre che utili, non dimentichiamo che le scatole di latta possono ad esempio essere impilate una sopra l’altra, giocando con differenti diametri e volumetrie, diventando veri e propri complementi d’arredo da esporre sui ripiani.

Un ulteriore utilizzo dei coperchi (nel caso ad esempio la scatola si fosse ammaccata) è quello di crearne originalissimi orologi da parete o da tavolo.

Spesso le scatole verranno personalizzate con alcune semplici tecniche fai da te. Queste possono essere infatti dipinte (con bombolette spray o colori acrilici), decorate con la tecnica dello stencil, impreziosite con il decoupage ma creeranno un bel ricordo nella mente di quelle persone, creando una visione positiva del brand.

Inoltre il consumatore, attirato da una scatola colorata e cangiante, nel momento in cui la prende in mano all’esperienza sensoriale del packaging entra in gioco il tatto. Ruvido o morbido, liscio o freddo, ecco che anche la sensazione trasmessa al tatto dal packaging deve in qualche modo rispecchiare le caratteristiche e i valori che vogliamo attribuire al prodotto, il marchio nel caso venisse stampato in rilievo colpirebbe anche questa parte.

Nell’immagine di copertina si può vedere come viene usata la latta per i biscotti della Dolciaria Loison come portapenne, dando un tocco di stile ad una scrivania, o per valorizzare una pianta.

Nel link di seguito https://bit.ly/1Hko6Zr si trovano molti altri modi per riutilizzare una scatola di latta e come alcuni barattoli del thè della “Twinings”, conosciuti in tutto il mondo, vengono riutilizzati con fantasia.

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Parlare ad un pubblico tramite un font

comunicazione coi font

Quella di parlare in pubblico è un’arte che richiede tanto esercizio e dedizione dato che è fondamentale per far fronte anche alle esigenze professionali più semplici, dalla presentazione di un progetto ad una banale discussione tra colleghi. Ma come puoi comunicare nel mondo scritto? Come puoi fare per far capire che stai utilizzando un tono dolce e affabile oppure uno semplice ma incisivo?

Il font.

Questo articolo ti aiuterà a capire quale font è più adatto al tuo progetto per poter comunicare in modo pratico ed efficace.

La leggibilità:
I vari font hanno leggibilità differenti, quindi se il testo da leggere è lungo o impegnativo l’ideale è utilizzare un font che non sia calligrafico o decorativo. Deve esserci spazio tra una lettera e l’altra ed avere delle convenzionali e non “modificate” o ridisegnate. Un font molto leggibile è il Verdana, Avenir e Gill Sans, meno leggibile il Brush Script ed è impegnativo e pesante l’Impact

Il messaggio:
Un arial rounded, per quanto carino, non sarà mai adeguato per una banca, che deve trasmettere sicurezza e solidità, e qui l’aspetto “carino e simpatico” è completamente irrilevante. Un font più serio sarebbe l’ideale, esempi sono il Bodoni, Didot, Big Calson ed il futura. Al contrario, come titolo per un libro per bambini andrebbe benissimo, come il Chalkboard ed il Chalkduster.

Semplicità:
In una presentazione utilizzare dei font usati da tutti e più famosi perché molto spesso i font più amati e diffusi hanno raggiunto quel livello di diffusione proprio grazie alle loro incredibili qualità intrinseche. Chi non ha mai sentito parlare del Georgia, dell’Avenir e del Verdana?

Leggero, Grassetto o Corsivo?

Il grassetto è ottimo per evidenziare delle parole chiave o qualche frase importante o ance un titolo, il font in corsivo viene spesso utilizzato per le citazioni o per delle parole in una lingua differente. Il font “leggero” è poco visibile e per questo a volte lo si usa per le didascalie.

Ecco perché in qualcosa come la scelta di un font per un marchio, dalla quale dipende l’immagine della azienda, va gestita da dei professionisti che sanno come comunicare agli altri le esigenze e la politica aziendale.

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Il Packaging è essenziale per farsi notare.

L’immagine di una confezione è la prima cosa che attira l’attenzione di un possibile acquirente, infatti l’acquisto di un prodotto nasce nella mente ancora prima di entrare in un negozio dato che ognuno sa cosa stia cercando. Ecco perché sempre più brand sono particolarmente attenti all’utilizzo dei colori delle loro confezioni come tecniche di comunicazione per posizionarsi ad un livello superiore rispetto ai loro rivali.

Per scegliere un prodotto il consumatore impiega circa due secondi ed in questo brevissimo tempo si determina il successo o l’insuccesso di un brand.
La mossa vincente per le aziende è farsi notare e distinguere in quel lasso di tempo. In una società consumistica come quella attuale è importante offrire al consumatore quello che già è presente nel suo pensiero.

Ecco che la scelta del colore e del packaging fanno la differenza.

I colori rosso e arancio spesso vengono utilizzati nel food perché sembra aumentino il battito cardiaco, la salivazione e di conseguenza l’appetito; infondono energia, passione, forza e attirerebbero immediatamente l’attenzione di chi acquista. Il blu trasmetterebbe invece sensazioni di fiducia e tranquillità, mentre il giallo avrebbe la capacità di migliorare l’umore e sarebbe preferito dalle persone golose.

Creare invece una confezione sostenibile, riutilizzabile, funzionale, con forme e colori accattivanti è un elemento chiave per la comunicazione che quel prodotto intende trasmettere al consumatore.

Ad esempio, spendere di più per un prodotto confezionato nella latta è una mossa vincente, poiché il cliente molto probabilmente riutilizzerà la confezione e vedrà il vostro marchio tutti i giorni, affezionandosi.

Per questo il fattore emozionale non è da sottovalutare. Creare infatti tutta una serie di relazioni affettive ed evocative intorno ad un brand, in grado di suscitare ricordi e momenti piacevoli della propria vita, non è solo marketing poiché il cliente rimarrà piacevolmente legato all’acquisto di quella marca, presumibilmente per tutta la vita.

Un esempio di come un nuovo brand possa farsi notare entrando nel mondo della pasta, sono il packaging della pasta “Pietro Gala” e “Good Hair Day Pasta” che invogliano il consumatore a provare il prodotto per la simpatia che questo gli causa. Dato che non vi è italiano che non la cucini almeno 5 volte a settimana un elemento importante è il legame affettivo che questi possibili compratori hanno col prodotto.

Come può quindi farsi conoscere una nuova azienda?

Deve semplicemente farsi notare, e quale modo migliore se non usare un packaging accattivante?

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Aumentare fiducia e credibilità nel tuo brand

Aumentare fiducia e credibilità nel tuo brand è un elemento essenziale ed un processo – on line e sui social media – che si concretizza con il tempo e seguendo alcune precise dinamiche.

Molto più spesso di quanto si creda, dopo aver sviluppato un business plan, piattaforme online integrate, brand identity, piani e strategie social ed aver fatto debuttare un nuovo marchio, servizio o prodotto online, non riscontriamo tutti i risultati (o a volte, nessuno di essi) che ci saremmo aspettati.

Il pubblico non viene coinvolto, non converte, non acquista. Le community, invece di piazze affollate colme di idee da condividere e azioni da intraprendere, sembrano isole deserte. Quale può essere il problema?

Potrebbero esserci molti e diversi motivi per cui gli utenti sono riluttanti a interagire con noi, ma una delle difficoltà più comuni è quella di non riuscire a stabile la fiducia necessaria con le persone.

E quindi, di conseguenza, la domanda a cui dobbiamo rispondere è: “Perché il nostro pubblico non si fida di noi?”

Perché, prima di tutto, non risultiamo credibili.

Nella vita reale e nelle relazioni offline, la fiducia viene creata tramite passaparola, referenze di clienti e partner. Una persona parla con un’altra che ti conosce e che è soddisfatta dal marchio e la tua reputazione aumenta, così come il percepito dei prodotti e servizi. Spesso però, la fiducia guadagnata nella vita reale si scontra con lo specchio della realtà online e molto spesso queste due realtà parallele non sono coerenti tra loro.

La mancanza di credibilità online può verificarsi per diversi motivi ma è bene ricordare che costruire un rapporto di fiducia con il pubblico è un processo che non avviene da un giorno all’altro.

I consigli per aumentare credibilità e fiducia nella relazione online con il tuo pubblico sono i seguenti:

Stabilisci l’autorità
Prima di tutto, vietato fingere. Fingere ciò che non sei non ti porterà particolarmente lontano.  Ciò che comunichiamo online è molto diverso dal consegnare a qualcuno un biglietto da visita: sui social ad esempio è facile completare la mappa di chi sei, dove hai lavorato, quali referenze hai, chi sono i tuoi contatti etc.
I contenuti che pubblichi su tutte le piattaforme devono attestare le tue competenze e farlo in modo inequivocabile. Per questo, è necessario spingersi oltre una banale lista di “cose che sappiamo fare bene” o un breve paragrafo che dice ai lettori che siamo degli esperti nel nostro campo.

Le fonti devono sempre essere verificabili e accreditate, come contenuti del blog, riferimenti, testimonianze veritiere dei clienti, guest post, etc.

Non solo parole, fatti.

Tutto ciò che riguarda il nostro marchio online – il sito, il blog, i profili social – non devono solo “raccontare” ma devono necessariamente far seguire alle parole i fatti. Se dichiari di essere la miglior agenzia pubblicitaria di una specifica area geografica e di sapere come fornire risultati, allora il sito web e i tuoi account social devono dimostrarlo.

Prenditi tempo per non trascurare nulla (soprattutto i particolari, che anzi, possono diventare un tratto distintivo del brand) e cura ciò che dici di essere così bravo a realizzare.

Qualsiasi marchio, professionista o fornitore di servizi dovrebbe fare da sé ciò che afferma di poter fare per gli altri. Se non investi risorse nel curare i dettagli della tua presenza online, perché qualcuno dovrebbe credere che sei in grado di farlo per loro?

Coerenza, nella vita come nel business

È importante tenere bene a mente che non si può essere un tipo di persona (o azienda) nella vita reale e una versione migliorata sul web. Il tuo comportamento online rifletterà ciò che sei nella vita vera. Valori, etica, tono di voce, successi e fallimenti inclusi.

La fiducia del nostro pubblico passa necessariamente dalla percezione di quanto questo divario sia pressoché impercettibile

Sfrutta le connessioni virtuose

Impara da ciò che funziona, è bello o ispira. Crea connessioni con aziende e professionisti dai quali apprendi, con cui instauri rapporti costruttivi, che potenziano la tua attività e ti ispirano a diventare migliore. Diventa per loro fonte di reciproco miglioramento e ispirazione.

Proprio come tu hai bisogno di costruire un rapporto di fiducia con la tua community, così anche l’esempio che dai instaurerà un circolo virtuoso con chi ti segue e spingerà ulteriori utenti a fare lo stesso, nei confronti del marchio e anche nelle proprie cerchie.

Falli innamorare a prima vista

Ovvero: come un singolo tweet o un singolo post social può farti connettere intimamente con il tuo pubblico. A volte, davvero, non serve altro. Come nelle relazioni interpersonali, spesso anche per brand e utenti è una “questione di pelle”. Possiamo capitare per un caso più o meno fortuito nella home di un utente che si innamora del marchio grazie ad un tweet, un contenuto video, una campagna di social media marketing. Il rapporto di fiducia, in questo caso, parte subito e facilmente ma non devi dimenticare che, proprio come in una love story, deve avere solidi motivi per esser mantenuta.

Non lasciare niente al caso, lavora sodo sulla qualità dei contenuti così da diventare coinvolgente e- di conseguenza- fonte di condivisione. Aumentando le condivisioni, va da sé, aumentano le possibilità di finire nel news-feed di un potenziale nuovo cliente.

Le relazioni hanno bisogno di tempo (il tuo)

Costruire relazioni è un compito difficile ma estremamente gratificante. Spesso facciamo l’errore di non investire abbastanza tempo in questo processo di costruzione e impiegare invece la totalità delle energie in creatività, adv, strategia, insomma, in quella scienza inesatta che sono i social media.

Gli strumenti e le dinamiche social possono essere appresi da quasi tutti: è l’arte del coinvolgimento che ti differenzia dalle masse. Se hai difficoltà a costruire relazioni reali online, è probabile che non tu stia investendo abbastanza tempo per conoscere davvero il tuo pubblico. Cerca di connetterti veramente con gli altri: fai domande, commenta i loro post sul blog, rispondi alle richieste, raggiungi le persone con cui ti senti a tuo agio, ascoltale e costruisci relazioni vere.

Da lì, il passo verso la fiducia è breve.

Content curation

L’esperienza di marca e l’autorità del marchio passano, anche e soprattutto, da come un’azienda veicola i messaggi. Esistono moltissimi contenuti utili e ben fatti sul web, che riescono a rispondere a qualunque domanda. Ma è attraverso i contenuti originali (per es. i testi del tuo sito web, delle tue campagne online o anche- semplicemente, delle tue CTA) che le persone arrivano a conoscerti, capirti, seguirti. La cura dei contenuti si esprime nel tuo personale modo di comunicare, un luogo in cui puoi stabilire fiducia, leadership di pensiero, competenza e relazioni.

 

It’s not about you

No, non riguarda te. Per quanto si voglia pensare che un account Twitter, una pagina Facebook, una board di Pinterest o un sito aziendale parlino solo ed esclusivamente del marchio, non è così. La tua presenza online (e quella del tuo marchio) sono strumenti. Strumenti per stabilire autorità, costruire comunità e fiducia con gli utenti, non cartelloni pubblicitari. Sempre in questo scenario, le aziende che si parlano addosso risultando estremamente autoreferenziali riescono nell’arduo compito di farsi dimenticare immediatamente o di suscitare sentimenti di sfiducia.

Attraverso l’ascolto e la conversazione con il tuo pubblico, invece,  riuscirai davvero a comprenderlo e uno dei territori più adatti a questo scopo sono proprio i social media. Quanto meglio riesci a comprendere il tuo target, tanto più sarai in grado di aiutarlo. E più lo aiuti più si fiderà di te.

In conclusione, non si tratta solo di diventare un punto di riferimento per le persone, ma di usare tempo e risorse per costruire relazioni online con i clienti che si avvicinino quanto più possibile con l’idea che essi hanno dei rapporti reali e delle loro dinamiche.

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Cibus 2018 – Parma

Apre la 19° edizione di Cibus 2018, dal 7 al 10 maggio a Parma, evento molto importante per il settore alimentare italiano dove verranno presentate nuove proposte e nuovi prodotti.
Per noi è grande soddisfazione aver contribuito alla realizzazione degli inconfondibili packaging della Dolciaria Loison.

Mille i nuovi prodotti che saranno esposti a Cibus 2018 da circa tremila aziende espositrici con un’attesa di circa ottantamila operatori.

Una selezione dei 100 prodotti più innovativi sarà esposta nel Cibus Innovation Corner, una nuova area di esposizione e talks (nuovo padiglione – numero 4,1).
Cresce il numero degli chef che cucineranno i nuovi prodotti per il tasting dei visitatori, sia nei singoli stand che nelle Food Court dedicate ai prodotti tipici regionali. Infatti, gli operatori potranno degustare le novità anche grazie al moltiplicarsi di show cooking, con i migliori chef impegnati tra gli stand, ma anche nello spazio destinato ai prodotti tipici del territorio italiano.
L’ampia gamma dei prodotti a denominazione d’origine, infatti, saranno esposti dai Consorzi ditutela nell’area di AICIG, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche.
Cibus è la fiera di riferimento del cibo italiano per i mercati internazionali, grazie anche al programma continuativo di Roadshow intrapreso da Fiere di Parma in collaborazione con Federalimentare.
Infatti, una delegazione di Cibus si è recata Rungis di Parigi (febbraio), il più grande mercato agro-alimentare di prodotti freschi del mondo.
Altri eventi si sono tenuti sia a Dubai che a Londra per presentare Cibus al mondo della ristorazione e del Retail (27 febbraio e 15 marzo); alla fiera Foodex di Tokio, con una serata Cibus presso la sede dell’Ambasciata italiana (il 7 marzo). Al centro dell’evento si sono tenuti appuntamenti dedicati all’innovazione ed ai rapporti di filiera nel settore alimentare.

Molto importante è l’evento che riguarda il fuori salone in città, Parma City of Gastronomy, presenterà dal 5 al 13 maggio sotto i Portici del Grano, il racconto delle eccellenze gastronomiche del territorio attraverso un percorso multisensoriale di conoscenza dei prodotti che fanno di Parma, capitale della Food Valley.
Un’occasione per un’esperienza emozionale, dove le delizie dei sensi (assaggiare, odorare, ascoltare, vedere, accarezzare) permettono di immergersi nella vita della città. Parma come racconto di storie (quelle dei produttori, orgogliosi eredi di una tradizione antica) – diventano, per i visitatori, ambasciatori di un’arte del vivere.

Il comparto alimentare ha chiuso il 2017 con risultati rilevanti: l’export è aumentato del 7% sull’anno precedente ed anche le vendite sul mercato interno hanno fatto segnare una debole ma incoraggiante crescita dello 0,8%. Per quanto riguarda l’export dell’industria alimentare la stima a fine 2017 è di 32,1 miliardi di euro. Arrivati ad un fatturato complessivo di 137 miliardi di euro (190 circa se si considera l’intero comparto agroalimentare, comprensivo del primario), le industrie italiane puntano quest’anno a rinnovare il buon passo del 2017, con aumenti di produzione ed export prossimi, rispettivamente, al +2% e al +7%, e un aumento delle vendite interne più tonico, fra l’1 ed il 2%.

“Cibus –ha sottolineato l’amministratore delegato del polo fieristico parmense Antonio Cellie – è ormai l’osservatorio privilegiato per comprendere le tendenze di un comparto sempre più strategico per il nostro Paese. Oggi più che mai l’agroalimentare non è solo il settore più importante in Italia, per addetti e valore aggiunto, ma è anche uno snodo decisivo per lo sviluppo del pianeta sul piano ambientale, sanitario e culturale. Per questo 80.000 professionisti di cui gran parte esteri si ritrovano a Parma ogni 2 anni”.

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Valorizza il tuo brand

I packaging in latta promuovono il brand nel tempo e fanno accrescere il valore del prodotto contenuto.

Sono interessanti sia per il loro valore estetico che per l’importanza che ricoprono dal punto di vista affettivo.
Questi meravigliosi oggetti, dalla storia particolarmente affascinante e antichissima – addirittura XIII secolo quando si decise di utilizzarli per la conservazione di alcuni cibi che bisognava conservare per lunghi periodi.

Basti pensare che nei lunghi viaggi e spedizioni c’era la necessità di conservare il cibo anche per settimane o mesi, ecco che la lamiera di metallo, trattata in un certo modo, era la giusta soluzione a questo problema. Successivamente, grazie alla capacità della latta di resistere agli acidi si decise di utilizzare questi barattoli per prodotti come biscotti, caffè, medicine, conserve. Questo prodotto venne così tanto diffuso che col tempo venne anche utilizzato per altri scopi non legati alla conservazione del cibo, divenendo dei veri e propri oggetti da collezione per decorare la casa, oggi molto utilizzati anche come scatole regalo.

Esistono tantissimi tipi di scatole di latta, tutte meravigliosamente diverse tra loro. La storia risale alla fine del ‘600 quando questo prodotto venne utilizzato dalle aziende private che commercializzavano i prodotti più variegati. Per una maggiore pubblicità tantissime aziende facevano imprimere sulla latta il marchio aziendale con lo scopo di creare maggiore visibilità. Le latte di quegli anni possono essere considerate dei veri e propri cartelli pubblicitari moderni!
Tra le scatole di latta vintage da collezione maggiormente ricercate troviamo aziende dolciarie che, con affascinanti disegni e decori, donano un tocco speciale alla tua cucina, diventando subito veri e propri dettagli di stile.

I packaging in metallo hanno sempre un certo fascino e si possono utilizzare per mantenere in ordine vari ambienti della casa, facendo al contempo bella mostra di sé su mensole e scaffali.

I possibili utilizzi delle scatole di latta sono davvero numerosissimi: nella stanza degli hobby per organizzare i materiali creativi; nel guardaroba possono essere utilizzate per riporre gioielli e cinture; in cucina sono perfette per tenere in ordine le formine dei biscotti, ma anche per conservare bustine di tè e tisane; mentre nella cameretta dei bambini possono trasformarsi in fantastici contenitori dove riporre i giochi più piccoli.

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Si può aumentare la memoria?

La nostra memoria è molto fragile ed ha bisogno di essere “ricaricata” per non rischiare di dimenticarci sia alcuni momenti importanti vissuti nella vita, sia le cose di ogni giorno.
Da uno studio pubblicato su Nature Communication è emerso un nuovo approccio scientifico capace di aiutare la nostra memoria (e di conseguenza l’attività cerebrale) con la stimolazione cerebrale profonda (dbs=deep brain stimulation).

E’ molto difficile capire come l’informazione può essere elaborata dal sistema nervoso e depositata in memoria dal momento che non è semplice misurare la memoria.
Gli scienziati dell’Università della Pennsylvania hanno deciso di applicare una stimolazione mirata alla corteccia temporale laterale potenziando la memoria grazie ad un dispositivo neurale.
Infatti, i ricercatori statunitensi hanno scoperto che un’informazione viene ricordata o dimenticata in base agli eventi neurali che si verificano durante la fase della codifica, che è il primo stadio che caratterizza il funzionamento della memoria e che consente di registrare un evento sotto forma di schema, immagine o concetto.
Uno strumento molto promettente per la modulazione dell’attività neurale sembra essere proprio la stimolazione diretta della corteccia laterale temporale, grazie all’utilizzo della corrente elettrica che viene applicata tramite elettrodi impiantati direttamente nel parenchima cerebrale. Lo studio dell’University of Pennsylvania ha valutato con attenzione l’utilizzo della corteccia temporale laterale stimolandola durante l’attività mnemonica.
Nello specifico, in poche parole, i ricercatori hanno analizzato l’attività cerebrale in tempo reale durante l’erogazione degli impulsi elettrici e producendo dei modelli personalizzati per ciascuno dei 25 pazienti sottoposti allo studio. In questo modo, hanno potuto osservare quando la memoria avrebbe fallito ed intervenire con la stimolazione.

In particolare, lo psicologo Michael Kahana e colleghi hanno affermato: “abbiamo scoperto che la stimolazione della corteccia temporale laterale sinistra aumenta la probabilità di ricordare del 15%. I soggetti stimolati nella corteccia temporale laterale erano anche più inclini a ricordare elementi su cui non era stata effettuata stimolazione.“

La stimolazione cerebrale diretta è già regolarmente attiva nel trattamento della malattia di Parkinson e l’insorgenza di crisi epilettiche, nonché è stata recentemente esplorata come terapia in psichiatria.

La differenza sostanziale rispetto al passato sta nel sistema “a circuito chiuso” brevettato dai ricercatori statunitensi, capace di indicare quando il cervello si trova in uno stato di scarso apprendimento e di inviare impulsi elettrici per stimolarne l’area celebrale.

Non sono mancate, però, già le critiche a questo studio che, seppur ritenuto valido per l’approccio metodologico innovativo, viene da alcuni considerato troppo invasivo.

In merito, il Presidente della Società Italiana di Psicogeriatria si è così espresso: “L’ipotesi di un approccio così traumatico, anche solo in chiave sperimentale, nel trattamento, per esempio, della demenza è da ritenersi assolutamente fuori discussione, almeno finché i risultati saranno di questi tenore. Un eccessivo e superficiale ottimismo in questo senso desta in me, anzi, una profonda preoccupazione”.

Breve considerazione
Purtroppo, oggi alleniamo poco la nostra memoria o lo facciamo in un modo diverso rispetto ai nostri genitori. Secondo un altro studio statunitense pubblicato sulla rivista Memory, il fenomeno del “cognitive offloading”, cioè la tendenza di ricorrere ad Internet come sostegno alla memoria, si sta manifestando in modo esorbitante. Infatti, è diventato così semplice digitare i tasti di uno smartphone per ottenere informazioni su qualsiasi cosa che forse non siamo più interessati a ricordare da soli. L’altra faccia della medaglia è che possiamo essere capaci di ampliare le nostre capacità con le nuove tecnologie. Proprio come con lo studio dell’University of Pennsylvania: una nuova frontiera della scienza per gli sviluppi della medicina sui disturbi della memoria.

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Il packaging è fondamentale

Il ruolo del packaging nel marketing è sempre stato molto significativo in quanto attraverso la confezione le aziende comunicano per far notare i loro prodotti ai consumatori.

Infatti, dal momento che un packaging adeguato può aiutare un prodotto ad essere più riconoscibile sul mercato, la  scelta del colore ha un ruolo molto importante sia per il design che per la comunicazione visiva che riesce a conferire al prodotto.
La confezione del prodotto dev’essere attraente e subito riconoscibile per attirare il cliente ed essere competitiva in mezzo a tanti altri.
E’ importante effettuare una ricerca per valutare le motivazioni che spingono all’acquisto, il test di colore, l’impatto psicologico, e così via, al fine di accertare come la maggioranza dei consumatori reagirà al nuovo packaging.
Sulla base dei risultati di questa ricerca e dell’esperienza aziendale passata, il marketing dovrà determinare il ruolo primario del pack di prodotto, puntando sulle sue principali importanti funzioni, come la qualità del materiale, la sicurezza, la differenziazione, l’accessibilità, la praticità e la bellezza estetica.

Definire il packaging come un semplice confezionamento sarebbe, quindi, riduttivo; infatti, l’involucro esterno si ritrova ad essere un importantissimo elemento di marketing nel processo di comunicazione del brand; in particolare, costituisce una variabile fondamentale nel customer journey dei consumatori.
Una buona comunicazione, in particolare quella visiva, viene trasmessa principalmente attraverso il packaging: è proprio vero che la forma è sostanza!
Il consumatore che si trova a dover scegliere un prodotto in mezzo a molti altri, ricadrà senza dubbio sulle confezioni più colorate, quelle con la migliore texture e quelle con i segni iconici e con la forma più seducenti, permettendo al prodotto di distinguersi dai diversi concorrenti della stessa categoria merceologica.
Pertanto, il packaging è in grado di influenzare gli atteggiamenti dei clienti e quindi le loro decisioni di acquisto, al pari del nome di una marca.
Un packaging efficace va ben oltre il confezionamento o la copertura di un prodotto con un involucro. I materiali utilizzati devono avere lo scopo di proteggere il prodotto e di mantenerne la forma funzionale per non comprometterne l’utilità.
Il packaging deve garantire la praticità. La grandezza o la forma possono essere connesse col magazzinaggio, con la convenienza d’uso, con un particolare stile di vita.
Il packaging promuove un prodotto perché comunica le sue caratteristiche, i suoi usi, i suoi benefici e la sua immagine. In uno scenario sempre più competitivo il packaging assume un’importanza e una valenza strategica determinante.
Un prodotto per essere efficace e differenziarsi, dev’essere riconoscibile e, quindi, originale.

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Gaber e Amici di Maria De Filippi

Catalogo 2018 – Gaber

I ragazzi della squadra blu di Amici di Maria De Filippi si concedono un momento di relax con le sedute #BigBang: una sedia che usa il linguaggio digitale per dare vita ad un’esplosione di colori e una soluzione grafica innovativa grazie anche allo sviluppo e all’applicazione di un nuovo sistema di produzione brevettato.
www.gaber.it

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L’importanza della scheda prodotto per vendere online

Molte volte in un e-commerce la compilazione della scheda prodotto viene trascurata ed il più delle volte si arriva all’inserimento dei prodotti già stanchi, con la fretta di andare online il prima possibile, non curando così una componente importante, il prodotto: quello che dovrà andare nel vostro carrello per il check-out.

Se gestisci un negozio online con una notevole scelta merceologica, dovrai affrontare il faticoso compito di confezionare delle descrizioni ad hoc per ciascun prodotto.
Di sicuro il compito sarà difficile e dispendioso di energie e per questo spesso ci si affida alle descrizioni già offerte dai fornitori. Ti sconsiglieremo questo approccio, a favore, invece, di descrizioni “tagliate su misura”.
Perché un testo standardizzato è un testo che non suscita emozioni e non invita all’azione, non fa dire, di quel prodotto “lo devo avere!” e, quindi, trasmette scarsa capacità di persuasione.

Una personalizzazione, anche minima, può aiutare. Scegliere un certo taglio di comunicazione può coinvolgere di più il visitatore e, al contempo, distinguerti dagli altri, farti riconoscere come “quello specifico e-commerce”, dunque rafforzare il tuo brand. Per cui è utile scrivere testi nuovi ed originali.

Nella scheda prodotto, inoltre, è importante il nome del prodotto, ed è importante inserire questo dato nel modo corretto, denominando il prodotto facendo attenzione a come l’utente potrebbe cercarlo nel motore di ricerca. Non è da sottovalutare il nome del prodotto, se è un marchio conosciuto, è importante inserirne anche il codice perché è possibile che l’utente effettui la ricerca per codice. Inutile, dal punto vista della ricerca dell’utente, inserire come titolo il codice interno (quello di catalogazione del tuo magazzino), che tutti ignorano ed allungherebbe solo il tag.

Ha un ruolo importante, anche l’immagine. Nella nostra scheda prodotto possiamo inserire varie immagini, è importante rinominarle, non lasciamo il nome della foto ad esempio: sd59100.jpg, diamole un nome che sia descrittivo del prodotto, ad esempio sedia_gaber_legno.jpg. Non dimentichiamo in oltre di inserire sempre il tag ALT, anche qui descriviamo il prodotto, infine assicuriamoci di comprimere le foto per renderle più leggere. Immagini leggere sono gradite  all’utente e a Google. (Ci sono vari software online o offline per poter comprimere le foto).

Dal momento che i motori di ricerca sono molto bravi a riconoscere i contenuti duplicati, è un vantaggio non aver problemi di indicizzazione.
Infatti, Google riesce a dire con precisione se nel tuo sito sono presenti le stesse descrizioni che si trovano nel sito web del tuo fornitore. Ciò ti porterà a non essere premiato in termini di posizionamento organico.
In caso di contenuti uguali tra siti diversi Google tende a premiare quelli più autorevoli e/o quelli nei quali il contenuto è apparso per primo. Il motore di ricerca apprezza i contenuti unici e originali: un altro motivo per provare a confezionare delle descrizioni ad hoc.

Riuscire a differenziarsi rispetto ai competitors è un aspetto importante da non sottovalutare, infatti, se le descrizioni dei fornitori sono di “dominio pubblico”, è molto probabile che altri e-commerce ne facciano uso, venendo meno la possibilità di emergere e di proporre qualcosa di diverso.
Tu devi fare la differenza, se offri altri contenuti, e nessun altro lo fa, guadagni un piccolo vantaggio.
Ad ogni modo, ogni e-commerce è un caso a sé: cambia il prodotto, cambia il pubblico, cambiano gli obiettivi.
Consigliamo di cominciare fin da subito per valutare se le indicazioni date sono utili ad aumentare il tasso di conversione del sito e renderti conto di cosa funzionerà meglio rispetto ad altro.

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