Mark Zuckerberg chiamato a testimoniare

Mark Zuckeberg dovrà rispondere sull’uso dei dati di Facebook da parte di Cambridge Analytica.

Il 10 e 11 aprile Mark Zuckerberg testimonierà davanti al Congresso Americano in un’udienza congiunta dei Comitati Giudiziari e Commerciali del Senato americano, seguita da una davanti al Comitato dell’Energia e del Commercio della Camera.

Dovrà riferire in quale modo l’azienda protegge i dati dei suoi utenti, dopo il recente scandalo Cambridge Analytica. Infatti, molte commissioni del Congresso hanno chiesto a Zuckerberg di testimoniare alla luce delle notizie sull’uso dei dati di Facebook da parte di Cambridge Analytica per influenzare gli elettori americani nelle elezioni del 2016.

In una dichiarazione, i rappresentanti Greg Walden e Frank Pallone, i repubblicani e democratici di punta del gruppo, hanno detto : “Questa udienza sarà un’occasione importante per far luce sulle criticità in merito ai dati dei consumatori e aiutare tutti gli americani a capire meglio cosa succede alle loro informazioni personali online. Apprezziamo la volontà del signor Zuckerberg di testimoniare dinanzi alla commissione, e non vediamo l’ora che risponda alle nostre domande l’11 aprile”,

 

Verranno invitati a testimoniare anche Twitter e Google

In un’altra dichiarazione, il Presidente della Magistratura del Senato Charles Grassley e il presidente del Commercio del Senato John Thune hanno evidenziato quante persone si affidano a Facebook e ad altre piattaforme sociali e hanno bisogno che le loro informazioni siano sicure.

John Thune ha sottolineato che Facebook gioca un ruolo fondamentale per le persone “proponendo tutto, dai prodotti ai candidati politici”. Grassley ha dichiarato: “questa udienza esplorerà approcci alla

privacy che soddisfano le aspettative dei consumatori incoraggiando l’innovazione”.

Il Comitato Giudiziario del Senato ha anche invitato gli amministratori delegati di Google e Twitter a testimoniare, ma non ha confermato se parteciperanno, o meno.

Per l’Ue è inaccettabile che siano coinvolti anche europei sull’utilizzo dei dati di Facebook.

Bruxelles indaga sull’utilizzo di dati dei suoi cittadini a opera di Facebook, il colosso dei social network di Mark Zuckerberg. «La Commissione europea indagherà sul caso dei dati personali condivisi da Facebook, che consideriamo inaccettabile» ha affermato un portavoce dell’esecutivo europeo, in riferimento allo scandalo del cosiddetto datagate. In questi giorni Zuckerberg ha concesso un’intervista telefonica ai media internazionali, alzando le stime sul totale di utenti coinvolti da 50 a 87 milioni. Il grosso dei profili riguarda gli Stati Uniti, ma si sono registrati casi anche in Europa e in Italia (214mila gli utenti coinvolti nel nostro paese): «I dati resi noti dal colosso americano confermano infatti che utenti europei sono stati coinvolti», ha aggiunto la stessa fonte, precisando che la commissaria Ue alla giustizia Jourova «ha scritto una lettera a Facebook la scorsa settimana chiedendo ulteriori spiegazioni entro due settimane» e «Facebook ha già detto di essere disponibile a chiarimenti», ha precisato.
Jourova, commissaria europea alla Giustizia e per i consumatori ha parlato in questi gorni con il presidente delle autorità di protezione dei dati dell’Ue, e poi anche con l’autorità britannica per la protezione dei dati (Ico), che sta guidando l’indagine europea, e con la Federal Trade Commission statunitense, che ha anche aperto un’indagine nel caso». Il tutto «per ricevere un aggiornamento sulle indagini in corso. Noi continueremo a seguire da vicino queste indagini», ha concluso. Nel frattempo, la tensione sta salendo anche nell’europarlamento. Guy Verhofstadt, presidente del gruppo Alde all’Europarlamento, ha chiesto con un tweet a Mark Zuckerberg di presentarsi di fronte all’assemblea di Bruxelles per spiegare «cosa è successo con i dati dei cittadini europei».

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